Massimo Numa – ricordiamoci questo nome!

fonte indymedia, 19 luglio 2005

Da "la Stampa", cronaca cittadina, 19 giugno.
Articolo di Massimo Numa.

"…un folto gruppo di anarco-insurrezionalisti venuti anche da fuori
Torino per deninciare l’azione di un commando di estrema destra che,
una settimana fa, AVREBBE accoltellato due ospiti del centro sociale
Barocchio di Collegno…"

"…la polizia aveva invano CERCATO IL DIALOGO…"

"…l’ala dura del movimento, indossati i CASCHI (ne ho visti due o
tre, NdA), HA DECISO CHE ERA ARRIVATA L’ORA DI SCATENARE GLI INCIDENTI,
SEGUENDO UN PIANO, ALMENO IN APPARENZA, PROGRAMMATO CON UNA CERTA CURA"
(per chi non lo sapesse, la polizia ha caricato a freddo, disperdendo
il corteo anzichè contenerlo, e sparando DA SUBITO i lacrimogeni. Il
piano l’aveva programmato la questura, ed è stato evidente a tutt*).

(e qui rasentiamo il ridicolo, notate bene il tono della frase) "Prima
di disperdersi come un sol uomo, fuggendo a velocità supersonica verso
i loro rifugi, i centri sociali – le case del comune occupate
abusivamente da anni, nonostante le proteste e le numerose inchieste
giudiziarie – gli <antifa> hanno pensato bene di prendere di mira
i dehor e le vetrine dei bar di via po. UNA DECINA DI POLIZIOTTI E
CARABINIERI SONO RIMASTI FERITI, MENTRE IL FUMO ACRE DEI LACRIMOGENI HA
FATTO <PIANGERE> CENTINAIA DI TORINESI FINITI PER CASO IN VIA PO"
(feriti?? e come??? forse intossicati dai loro stessi, infami,
lacrimogeni)

"…durante la marcia squatter e antagonisti non sono rimasti inermi: ovunque scritte sui muri…"

"..un pensionato è stato travolto dagli antagonisti in fuga; s’è fatto male a un ginocchio, è caduto…"

Facciamo il punto: un corteo fin troppo pacifico, accolto dalla
popolazione locale con simpatia e rispetto, tanto che prima della
partenza moltissim* mercatar* si sono prodigati offrendo liquidi e
frutta fresca ai manifestanti quanto mai accaldati; tanto che alcuni
negozianti alzavano le serrande tra gli applausi generali, non avendo
nulla da temere.
Per tutta la durata dell’iniziativa le forze
dell’ordine hanno insultato e provocato il corteo, cercando addirittura
di bloccare un compagno che si era attardato – pronta la reazione dei
manifestanti che l’hanno subito riportato al centro del gruppo.
Arrivati in via Po, il grosso è rimasto bloccato in via accademia
albertina, e in quel momento si è tentato di far arrivare il corteo
fino a piazza vittorio. Solitamente, sia che si riesca a passare, sia
che si venga respinti, la situazione resta tranquilla. Invece dopo DUE
SECONDI la polizia ha iniziato a manganellare e a praticare una vera
caccia all’uomo, disperdendo il corteo e inseguendo chiunque per circa
due isolati (in questo frangente sono state fermate 4 persone). Il
gruppo si è subito disunito e tra il fuggi-fuggi generale si cercava
solo di aiutare chi era per terra e proteggersi la testa!
Allucinante lancio di lacrimogeni, assolutamente inutile, e botte a
destra e a manca. Da individualità che ha partecipato al corteo posso
solo riferire di volti arrossati, occhi chiusi dal bruciore,
solidarietà verso chiunque cadeva in fuga e veniva tirato su, da me
come da tutt*; altro che vecchietti travolti! Per far rialzare un
compagno ho beccato una manganellata (di striscio), del tutto gratuita
e immotivata.
Chiaro l’intento della questura di non permettere
la propaganda antifascista, altrettanto chiaro l’obiettivo (raggiunto)
di condurre il corteo esattamente nel luogo stabilito, dov’era ovvio
che a cariche così pesanti, unitamente al lancio di lacrimogeni, i/le
più attiv* avrebbero risposto con qualche sporadica devastazione. In
realtà gran parte dei danni a dehor e similari è stato dovuto alla FUGA
dei manifestanti INVESTITI, COME CHIUNQUE PASSASSE DA VIA PO, DAL MURO
FUMOSO DEI LACRIMOGENI!

Concludo con le parole del
presidente del consiglio comunale Alessandro Altamura: "La condanna più
ferma della violenza, e la massima solidarietà a tutte le forze
dell’ordine"

Grazie ai giornalisti, che fomentano l’opinione
pubblica, da fidi burattini, orientando le masse al capitalismo
sfrenato dei loro padroni, difendendo il revisionismo di questi
neofascisti, giustificando la violenza della polizia come atto
necessario e lodevole.

Ma gli anarchici non dimenticano…

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