Sfogo

Oggi avrei voluto parlare d’altro, magari prendendomela un pò con
Mastella visto che non lo fa quasi nessuno. E invece ho bisogno di
sfogarmi. Ho bisogno di dire chiaro e tondo al sig. Saltamartini
Filippo, segretario generale del SAP (sindacato autonomo di polizia),
che approfittare di quello pseudo giornale qual’è La Stampa per
diffamare e infangare il movimento NO TAV è stato un atto davvero
meschino.
Massimo Numa ha scritto un articolo, come al solito fazioso, del quale non mi va neanche di parlare. Ho già espresso il mio pensiero sul giornale di Pininfarina e non è questo il punto.
Quello che non mi è andato giù è stata l’ipocrisia delle parole del sindacalista.[…]

 


Scontri con i No Tav poliziotti convocati

 

Agenti in rivolta: “Un’inchiesta assurda”

Poliziotti in rivolta. Tanto che il Sap minaccia, ora, di organizzare
una grande manifestazione di protesta sotto la sede della Corte dei
Conti a Roma. Motivo: un centinaio, tra agenti, funzionari e dirigenti,
dispersi in tutta Italia, hanno già ricevuto in queste ultime ore una
notifica firmata dal procuratore regionale della Corte dei Conti del
Piemonte, Ermete Bogetti. Così il testo: «Istruttoria n.
2005/00678/BGT, prot. N. 49205, azione di responsabilità per danno alla
finanza pubblica nei confronti di appartenenti alle Forze dell’Ordine
per comportamento lesivo dell’immagine del Corpo e dello Stato, in
occasione di intervento in Val di Susa nella notte tra il 05 e il 06
dicembre 2005».

La notifica – con la dicitura «Riservata» – è
stata inviata a chi operò in Val Susa, quando i No-Tav avevano
occupato, con l’aiuto di anarchici e autonomi, accusati di
«devastazione e saccheggio» i cantieri dell’Alta Velocità. I poliziotti
che l’hanno ricevuta dovranno presentarsi a Torino «in via Roma 305,
scala A, piano 2°», secondo il calendario messo a punto dal magistrato.
Per il momento, i convocati saranno sentiti nella veste di «testimoni
informati dei fatti, «ai sensi dell’art. 5, comma 6, del decreto legge
15 novembre 1993, n. 453 ».
Strana situazione. Da una parte c’è la
procura della Repubblica di Torino che ha già chiesto l’archiviazione
per alcuni procedimenti – relativi agli incidenti di Venaus – in cui
erano proprio indagati i dirigenti della polizia; dall’altra la Corte
dei Conti del Piemonte, che procede imperterrita nel suo iter, del
tutto indifferente ai risultati delle inchieste condotte dai pm
torinesi. Il segretario generale del Sap, Filippo Saltamartini, spara a
zero contro Bogetti: «E’ in atto un aperto conflitto tra le istituzioni
dello Stato. Noi andremo oggi dal ministro degli Interni, Giuliano
Amato, per chiedere un intervento diretto e senza equivoci, per
tutelare le forze dell’ordine dalle incursioni della Corte dei Conti.
Vogliamo una risposta chiara e rapidissima. E’ in gioco il ruolo stesso
della polizia di Stato, nella salvaguardia e nella tutela della
democrazia. Ma come si fa ad avviare un procedimento del genere, che
potrebbe concludersi con delle sanzioni finanziarie nei confronti di
chi ha fatto solo il proprio dovere? E’ una vergogna intollerabile.
Affideremo la difesa degli agenti a un collegio difensivo. E’ una
vicenda grottesca, c’è qualcosa di incomprensibile».

Le
notifiche sono state inviate nelle sedi operative di ciascun poliziotto
«testimone» dei fatti di Venaus. Tipo i Reparti Mobili, le questure, i
vari comandi. Le loro posizioni, dopo il confronto, potrebbero
aggravarsi e trasformarsi in «imputati». Ma di che? Un mistero.

 

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