Il prefetto: “Il Cpt non ha colpe”

fonte la Busiarda

 

Il prefetto Paolo Padoi
 
L’autopsia su Hassan:
morte naturale
MASSIMO NUMA
TORINO
L’ispettore del Viminale, il
prefetto Perla Stancari, ha concluso ieri sera la sua lunga visita
all’interno del Ctp di Torino, dopo la morte di Hassan Nejl. Il
prefetto Paolo Padoin: «Direi che, sotto il profilo amministrativo,
sulla qualità delle strutture e dei servizi sanitari, l’ispezione ha
dato un esito molto positivo. Ovviamente, senza entrare nel merito
della vicenda giudiziaria, di cui aspettiamo i risultati, con fiducia».
Padoin non conferma, poi, l’esistenza di circolari «riservatissime» sul
ruolo del Cpt e sulle disposizioni interne, relative alla massima
tutela degli ospiti. «Niente di anormale, solo il suggerimento di
adottare misure di sicurezza adeguate. Tutto è stato fatto. Se il fatto
doloroso di venerdì fosse avvenuto nella vecchia struttura, oggi
saremmo al centro di ben altre polemiche…».

L’inchiesta:
morte naturale, questa è la prima conclusione dell’autopsia sul corpo
del sedicente Hassan Nejl, 38 anni, tossicodipendente, morto nella
notte tra sabato e domenica all’interno del Cpt. Poi, tracce nel suo
organismo del metadone che aveva assunto nella serata. Risulterebbe
anche positivo all’uso di droghe pesanti e non è escluso che possa
anche essere stato stroncato da un’overdose. Il perito nominato dal pm
Ausiello, Moreno Bertoni dell’Asl1, tace. Saranno solo gli esiti degli
esami tossicologici e istologici a dare una risposta definitiva.
Imminenti anche i risultati dell’analisi delle immagini registrati
dalle videocamere del circuito di sicurezza del Cpt: 12 ore di
registrazione, da cui sarà possibile trarre gli unici elementi certi
per ricostruire la verità.

Verità opposte. «Nessuno degli
ospiti ha richiesto l’intervento del medico, che era in servizio»,
hanno detto i responsabili della Cri. Ma gli amici del morto
raccontano, al contrario, di aver invano chiesto un aiuto per Hassan,
in preda a una crisi respiratoria e a una febbre altissima. All’interno
del Cpt c’è ancora tensione, mentre gli agenti della squadra mobile –
che hanno sequestrato cartelle cliniche e videoregistrazioni – hanno
continuato a interrogare i testimoni, su delega della magistratura. Una
parte degli ospiti ha proseguito lo sciopero della fame, seguito alla
rivolta di domenica sera.

Infine i sindacati di polizia.
Massimo Montebove, dirigente nazionale del Sap: «Il disagio degli
ospiti del Cpt di Torino è pari a quello che subiscono le forze
dell’ordine. C’è una cronica carenza di uomini e di mezzi ma anche una
difficile situazione ambientale, perché gli stranieri non collaborano
con le procedure di identificazione sapendo che poi saranno rilasciati,
fingono sovente di star male per creare problemi e cercano spesso
espedienti per fuggire».

 

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