Lettera aperta a tutti gli Indyani

da indymedia – a firma, non comprovata di Massimo Numa

Ciao a tutti, mi chiamo Massimo Numa e – non so nemmeno io perchè –
sono un noto giornalista de "La Stampa". Nella vita ho un sogno:
diventare un martire.
Per questo motivo da anni mi arrabatto per tirare più merda possibile
su tutte le aree laddove qualcuno – infastidito dalle mie menzogne e
dal mio sarcasmo – possa un giorno decidere di darmi le botte.
Squatters, autonomi, ultras: ci sarà prima o poi qualcuno che si sarà
talmente rotto il cazzo di me da passare alle vie di fatto ed aprirmi
cosi’ la strada verso l’immolazione sull’altare della libera
informazione! Non nascondo una certa invidia nei confronti di Daniele
Genco…ma si sa, quelli erano tempi d’oro, gli anarchici cadevano come
foglie e li si’ che si facevano gli scoop…

Per farmi
notare, ne ho combinate di tutte i colori…ad esempio una volta ho
fatto finta di essere un uomo disperato con la madre in fin di vita e,
con un registratore nascosto, sono andato a chiedere a quelli di Exit
Italia se, a questa mia povera madre, potevano darle loro una
spintarella verso l’aldilà, organizzandole un viaggio in Olanda dove
l’eutanasia è legale. Mi sono fatto beccare come un pirla e poi sul
giornale con sta storia ho combinato un casino, scrivendo una marea di
cazzate e facendo passare i guai a un sacco di poveri cristi… ma
niente, alla fine tutti si sono scordati di me…mi avessero almeno
picchiato! Nisba.

Poi, in un momento di ispirazione, mi sono
messo d’accordo con uno che aveva bisogno di quattro lire ed insieme
abbiamo inscenato un bel dramma da impacchettare ed inviare a Studio
Aperto: lui faceva quello che si voleva suicidare buttandosi nel Po, e
io l’eroe che interveniva e lo salvava. Com’ero figo in TV con i miei
occhiali da sole… ma anche qui, sono gioie passate…solo a pensarci
mi viene il magone…

Da allora, ho preferito tornare alla mia
occupazione preferita: far girare i coglioni a tutti quelli che mi
sorpassano a sinistra – infatti, benchè sia noto in quelle aree come
un"informatore di naziskin", in realtà sono e rimango fedele ai miei DS
– senza NEMMENO ALZARE IL CULO, ma rimanendo qui, a casa mia,
spulciando semplicemente Indymedia sorseggiando un tazzone di latte al
mattino. E cosi’, dato che il mio giornale mi da’ carta bianca, mi sono
divertito a creare collegamenti tra BR, autonomi,
anarco-insurrezionalisti, pellisseri, bombaroli, mediattivisti, pirati
informatici, misteriosi gruppi eversivi…(il tutto ovviamente in
collaborazione col mio amichetto Laudi e sulla scia delle manie di
persecuzione di Pisanu)…eccheccazzo, la pazienza avrà un limite! Prima
o poi ste botte me le daranno!!! O dovrò forse arrivare al punto di
entrare in qualche centro sociale o di infilarmi dentro qualche
manifestazione ad insultarvi con addosso il cartellino con il mio nome
in stampatello? Oppure dovrò disegnarmi un occhio nero, mettermi un
collare e fasciarmi, facendo finta di essere stato pestato? Devo
proprio fare tutto da solo? Cioè, voglio dire, un minimo di
organizzazione, di inziativa… venitemi a cercare, fate sto
sforzo…datemi almeno fuoco alla casa, ma fate qualcosa, FATE PARLARE
DI ME!! Ci ho pensato tutta la notte a come darvi dei brigatisti – dai,
quella della stella rossa non era geniale? – puttana eva, almeno
APPREZZATE LO SFORZO!!

Bah, ingrati…

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